top of page
  • RedattriceChiara

NEL MONDO DEL LAVORO: LO SMART WORKING

E ora è il momento di intervistare un esperto ingegnere, nonché mio padre, Alessandro Garulli, sulla modalità di smart working nel periodo della pandemia!


_ Quali sono i pregi del lavoro da casa (smart working)?


Per me, il principale vantaggio di lavorare a casa è quello di potersi gestire il tempo più liberamente, per esempio, poter uscire per fare commissioni o per accompagnare le figlie alle loro attività, cose che non potrei fare dovendo andare in ufficio a Milano tutti i giorni. In questo periodo di pandemia, non faccio più neanche viaggi in Italia o all’estero e quindi riesco a passare più tempo con la mia famiglia.


_ I difetti?


Il principale difetto di lavorare da casa è la mancanza di interazione con i colleghi: anche solo fare una pausa caffè tutti insieme è impossibile. Allo stesso modo non poter incontrare i clienti a volte non facilita il lavoro. Sempre in questo periodo ho riscontrato un aumento del lavoro e il fatto di essere sempre connessi in ogni momento rischia di alienarti dalla realtà.


_ Come fate, tu e i vostri colleghi, ad organizzarvi via computer per lavorare al meglio possibile?


Ci sentiamo spesso al telefono, o anche semplicemente in chat con Teams (anche se alzarsi dalla scrivania e andare a parlare a quattr’occhi era certamente meglio). In ogni caso tutti i miei colleghi sono sempre disponibili per risolvere qualsiasi problema o richiesta.


_ Ci sono degli effetti collaterali del costante utilizzo del computer?


L’affaticamento degli occhi e la postura non ottimale sono problemi che molti lavoratori in smart working devono affrontare: bisogna almeno ogni ora alzarsi dalla sedia, muoversi un po’ e bere, questo è importante


_ Qual è la tua opinione sulla scuola online, la cosiddetta DAD?


Non potendo andare a scuola, è importanti che ai ragazzi sia concessa l’opportunità di fare lezioni tramite la DAD; nelle classi medie però vengono fatte meno ore di quelle previste e spero che questo alla fine non limiti le possibilità di completare il programma nella maniera opportuna. Se fosse capitata questa pandemia anche solo vent’anni fa, la DAD non si sarebbe potuta fare, causando molti problemi sulla didattica degli studenti.

18 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page