E’ possibile avere paura dei gatti, quegli esseri dolci e coccoloni di cui tutti siamo a conoscenza? Lo scoprirete presto in questa intervista a una nonna di Bergamo con la fobia dei gatti.
_ Cosa riguarda la tua fobia e cosa comporta?
La mia fobia è l’ailurofobia: sono sempre in stato di allerta perché ho sempre paura di incontrare un gatto, in ogni situazione. Infatti, quando vado a casa di un mio amico, chiedo sempre se ha un gatto, come in un giardino qualsiasi, al mare, ecc… Tutto questo proprio perché per me è davvero una paura costante.
_ Dopo quale avvenimento si è generata?
Dopo la morte di mio papà , quando mi hanno lasciato presso una famiglia che non conoscevo; piangevo e mi sentivo abbandonata, e ricordo che questa famiglia, poiché non riusciva a mantenerli, ha ucciso dei gattini nell’acqua bollente. Allora il gatto per me rappresenta l’abbandono, un sentimento molto importante che, se guardato da questo punto di vista, è una grossa paura.
_ Quando vedi un gatto, cosa ti succede?
Se lo vedo in strada scappo via. Se lo dovessi avere vicino mi bloccherei e non mi muoverei più perché mi terrorizza; se me ne trovassi uno davanti a me in ascensore morirei di paura perché le fobie sono assurde: come l’aracnofobia, insomma, un ragno è innocuo e lo uccidi con poco, ma le persone soggette a questa fobia hanno ansia e paura moltiplicate per cento.
_ Hai mai provato a chiedere ad un medico un modo per attenuarla?
Una volta ho chiesto consiglio ad uno psicologo e lui mi ha detto che la mia fobia è una delle più brutte perché col tempo potrebbero poi venire fuori altre paure, perché sono cose, argomenti molto profondi vissuti male come l’abbandono: non è per niente semplice da curare.
Grazie mille alla nostra intervistata e grazie a voi che avete letto questo post! Scrivete se vi è piaciuto nei commenti o sulla nostra mail redazione@ilcorrieredeiragazzi.it. Arrivederci!