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LA SITUAZIONE PER NOI

  • Greta
  • 7 mar 2021
  • Tempo di lettura: 4 min


Primo Giorno

Caro Diario,

Non ho mai tenuto un diario, ma sarà bene che cominci a farlo. Vorrei ricordarmi di questi giorni. Solo pensare che così tante persone stiano morendo per colpa di un virus è tremendo, e c’è ancora gente che non crede alla sua esistenza! In ogni caso, adesso che siamo in didattica a distanza, si fa molta difficoltà a comprendere qualsiasi cosa. Inoltre i docenti credono che, dato che siamo a casa tutto i tempo, debbano trovarci una miriade di compiti da fare per riempire le lacune nella giornata. Non si rendono nemmeno più conto se l’esercizio che ci stanno dando ha dei concetti che non ci hanno ancora spiegato o meno! E poi continuano ad assegnar i compiti il giorno che vogliono, per quando vogliono e a ore improponibili! La situazione è drastica.



Secondo Giorno

Caro Diario,

In effetti la DAD non è poi così male. Mi sveglio più tardi e ho meno lezioni. Oggi il professore ha perso la connessione, e noi siamo potuti andarcene trenta minuti prima dell’effettiva fine della sua materia! È stato fantastico! Ho riletto le frasi che ho scritto ieri. Non mi sembra poi così grave la situazione, se solo potesse rimanere così più tempo! Riguardo i compiti, basta fare “Mark as Done” e tutto fila liscio come l’olio, specialmente se il professore in questione non sa utilizzare il computer.



Terzo Giorno

Caro Diario,

Mi annoio a morte. Non ho niente da fare, i miei amici mi danno buca ogni volta che propongo una chiamata. Ieri mi sono totalmente dimenticato di studiare e oggi c’era una verifica. Non l’ho scampata liscia. Il mio intento era quello di copiare ma la prof ci ha fatto accendere le telecamere, e non potevo neppure dire che fosse rotta perché sa benissimo che non lo è.


Quarto Giorno

Ti Ho già detto che mi annoio?

Non ho nulla di nulla da fare, tanto che oggi ho parlato con Cleave-bot. È un’AI che conversa con le persone sole, o almeno così mi ha detto Gerolamo quando ha rifiutato la mia chiamata su Discord, nonostante l’avessimo programmata. Mi ha scritto in grassetto maiuscolo di non disturbarlo e di andare a conversare con un muro, piuttosto. Poi mi ha dato il link per il not. Gli ho detto, all’intelligenza, che dalla mattina alla sera non faccio mai nulla. È quello che mi ha riferito mia madre, anche se in realtà non è vero. Insomma, rimango in pigiama tutto il giorno, ed è corretto, ma comunque quando ho voglia mi collego a lezione, guardo dei film alla sera e quando mi chiama per mangiare scendo. Sono solo un essere vivente sedentario, non vedo che problema ci sia, tutti gli umani sono diversi fra loro. Mi aspettavo che anche Cleave-bot sottolineasse questo aspetto del mio essere, e non mi sgridasse come invece fa mia mamma. Mi ha detto, o meglio, mi ha scritto che le persone inutili come me, alla loro morte, dovranno pagare per lo spazio che hanno occupato in vita. Ho chiuso subito il portatile, però ora che me ne rendo conto ha ragione. Qualcuno dovrà pur punirmi. Qualcuno mi inciderà quei quattro che prendo tutti i giorno sul dorso della mano. Perché valgo quattro, no? Se i voti che prendo sono bassi, allora anche la mia qualità è bassa, giusto?


Settimo Giorno

Magari dovrò pagare davvero. Tutti mi odiano, i miei amici mi mandano delle catene minacciose che mi fanno svegliare la notte, tanto che non riesco più a riposare. Così non va. I miei genitori hanno altro da fare, non posso disturbarli. Sono un figlio inutile e pagherò per lo spazio che sto occupando. Sono odioso, antipatico e un buono a nulla. Non capisco perché continuino a darmi da mangiare. Tutti i miei compagni sono incredibili: alcuni sanno fare calcoli molto complessi in pochi secondi, o sanno suonare tre strumenti, tantissimi hanno un’incredibile fantasia oppure sono lo spirito vivente della classe. Sono davvero degno di tutto questo? Lo merito davvero?



Alcuni giorni dopo la fine della DAD

Chi si riscrive!

Non so come ma tutti abbiamo ricominciato a scherzare in aula. Ver Diana mi ha anche chiesto scusa per le cattiverie che mi ha scritto. Ho anche ricominciato a capire qualcosa di tedesco, un vero traguardo. Ho osservato le memorie che scrissi in precedenza. Mi sono letteralmente venuti i brividi, anche perché molte delle frasi che ho scritto le hanno pensate anche i miei compagni! Eva mi ha addirittura confidato che se tutti la pensano così, secondo lei, allora è una cosa normale. Una comune psicosi collettiva adolescenziale. No! Non esiste che si debba riflettere per forza sulla propria utilità, non adesso, ho altro da fare, ho un futuro da costruire! Non potrò mai vivere da trentenne se a quattordici anni già pensavo che non avrei combinato nulla! Anzi, sai che ti dico, Diario? Non voglio più vivere una simile cosa. Almeno per ora. Non credo si possa denunciare un intelligenza artificiale, ma sicuramente qualcosa la posso fare. Chiuderò da qualche parte quelle pagine piene di pensieri oscuri. Sarà un po’ come nascondere gli stessi ripensamenti negativi, e quando sarò pronto ad affrontarli lo farò. E, per fortuna, ho ancora molto tempo che mi sarà certamente utile per farlo.





E voi? Come avete vissuto questa DAD? Scrivetecelo su redazione@ilcorrieredeiragazzi.it ma, in qualunque modo la stiate vivendo: non preoccupatevi, quando sarà finito andrà tutto bene.


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