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  • Greta

PERSE

Suo padre si tolse in fretta e furia gli sci e si precipitò dalla moglie. Un uomo disse alla ragazzina di non preoccuparsi; le ci volle poco per capire il perché di questa affermazione. Le bastò guardare la gamba della madre: deforme. Le si gelò il sangue dal terrore. E adesso? L’uomo ripeté che la donna stava bene. Tale menzogna era così evidente che fece ribollire di rabbia le lacrime della ragazzina. Lei e sua sorella avevano occhi solo per la madre, orecchie solo per udire i vigili chiamare un elicottero, tempo solo per aspettare che arrivasse. Un agente invitò l’uomo ad andarsene, e quello così fece. Poi l’agente disse alle due di andare dall’altra parte della pista, poiché l’aeromobile era in arrivo. Quando furono lì, con gli sci che davano dritti su un burrone il cui fondo era nascosto da una fitta barriera di nebbia e neve, cercarono con gli occhi la maggiore. Si guardarono l’un l’altra, poi fissarono il burrone e capirono che non c’era nulla da dire. Il rombo assordante delle eliche del mezzo si fece sentire presto. Sua sorella si avvinghiò a lei e rimasero a guardare, ancora sperando.


La seggiovia era immobile da molto, ormai. Aveva frenato a metà pista perché non aveva più̀ visto sua madre, che sciava dietro di lei, e aveva deciso di aspettarla. Ora si trovava in un deserto di neve gelida, con le dita bluastre e gli occhiali gelati. Come un trapano, il rumore di una pala eolica le perforò i timpani; poi vide un immenso elicottero giallo.


Un carabiniere si avvicinò. Credevano che avrebbe detto qualcosa del tipo: «Le stanno somministrando un anestetico» oppure: «Ora potete avvicinarvi» – ma no, ordinò loro, due bambine di undici e dodici anni, di andare via, e talvolta le proteste non bastano per far ragionare, quindi obbedirono a testa bassa.

Anime in vista! Due figure percorrevano piano il tracciato candido. Quando riuscì̀ a metterle a fuoco, non esitò e urlò con tutto il fiato che le era rimasto i nomi delle sorelle. La sua voce rimbombò tra le rocce infiltrandosi nelle loro più̀ anguste fessure. Dopo aver ricevuto spiegazioni sull’accaduto, decise di affrontare direttamente la situazione e si fece seguire fino al termine del percorso. Lì, una fiumana di gente aspettava il riavvio della seggiovia, perciò̀ non fu difficile trovare qualcuno che prestasse loro il proprio telefono. Chiamarono il padre, ma non rispose. Così, rassicurate dalla maggiore, lo aspettarono. A lungo.

Dopo minuti eterni la videro, quella motoslitta tanto attesa, e non esitarono a precipitarsi incontro al genitore. Il peggio era finalmente terminato, ma ancora non la faccenda.

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