top of page
  • RedattriceChiara

ALICE E LA PAURA

Alice era una bambina dolce e molto sensibile. Ogni volta che vedeva un ragazzo che veniva picchiato, lei correva piangendo dal primo adulto che trovava e gli urlava supplicante di andare a fermare il bullo della situazione. Era come se si sentisse lei stessa ferita, non fisicamente ma moralmente. Un giorno intravide in un vicolo una ragazza che stava tirando per i capelli una bambina di almeno due anni di meno, continuando a insultarla. Alice si guardò intorno, ma non vide nessun possibile supporto. La bulla avrà avuto all'incirca quattordici anni; non trovando altre opzioni Alice s'incamminò verso di lei e, tenendosi a debita distanza, le chiese di smettere di avere questo comportamento. Lei si girò, la guardò negli occhi e la minacciò dicendole che se avesse fatto parola dell'accaduto a qualcuno anche lei sarebbe stata picchiata. Gocce di sudore iniziarono a colare dalla fronte di Alice e senza accorgersene stava già correndo via. Arrivò a casa e si chiuse in camera, tutta tremante. Era terrorizzata all'idea di essere bullizzata, soprattutto se l'artefice era quella ragazzona. Quella notte ebbe un incubo. Sognò la ragazza che la inseguiva; quegli occhi iniettati di rabbia la impaurirono a tal punto che si svegliò nel cuore della notte. Era molto spaventata e per questo la mattina seguente decise di parlarne con i suoi genitori. Non voleva essere presa di mira, ma era certa che loro avrebbero saputo cosa fare. Sperò solo che facessero la cosa giusta. Dopo una settimana non aveva ancora visto la ragazza e si sentì soddisfatta. Forse, pensò, avevano mandato qualcuno a casa sua, ma non ne era certa. Di una sola cosa era sicura: quella ragazza non avrebbe più dato fastidio a nessuno.


Grazie per la visione! Ricordate di scrivere i vostri pareri sui nostri post nei commenti o nella nostra mail (redazione@ilcorrieredeiragazzi.it)

23 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

AL ROGO

PERSE

E SE...

bottom of page